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MANIFESTO RETROFUTURISTA

  • Immagine del redattore: Vanni Rinaldi
    Vanni Rinaldi
  • 9 mag
  • Tempo di lettura: 1 min



Riaccendere le icone. Reinventare il tempo. Rallentare l’obsolescenza.



Il retrofuturismo non è nostalgia. È visionarietà circolare. È il gesto radicale di restituire al passato il futuro che merita.


È prendere ciò che è stato abbandonato, dimenticato o superato e riconfigurarlo come una nuova frontiera dell’arte e del design.


Nel mondo in cui tutto si consuma, noi scegliamo di non creare dal nuovo, ma evolvere dall’esistente.


Aggiungiamo luce dove c’era opacità, memoria dove c’era rimozione, tecnologia dove c’era silenzio. Ogni forma che tocchiamo non viene restaurata: viene reinventata.


🌀 Questo è retrofuturismo: una forma di sostenibilità estetica. Una poetica che rallenta l’obsolescenza. Un approccio che trasforma la memoria in materia prima.

Un’utopia che ricicla il tempo.


In questa visione, l’arte e il design possono riscrivere le regole:

  • meno consumo, più trasformazione

  • meno spreco, più profondità

  • meno oggetti, più icone


🎛 Veridieci abita questa intersezione tra passato e futuro, tra luce e ruggine, tra desiderio e memoria.



Perché la bellezza non passa. Si riaccende.

 
 
 

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